Un problema pungente... i peli superflui... quelli femminili aiuole, cespugli (Prima Parte)

Oggi voglio parlarvi di un argomento che il pubblico femminile conosce decisamente bene... il fantastico mondo della depilazione.

Non che gli uomini non lo conoscano... diciamo che lo affrontano da un altro punto di vista, ma andiamo con ordine.

Per cavalleria iniziamo con il gentil sesso.

Quando nel 2002 uscì l’album “uguali e diversi” di Gianluca Grignani nessuno avrebbe mai pensato che da questo disco sarebbe potuta uscire una campagna marketing.

Confusi vero???

Per chi non lo sapesse quell’album conteneva la famosa canzone “aiuola”...
Beh per chi proprio non se la ricorda eccola qui



Ora vi starete chiedendo... “cosa centra Grigniani con una campagna marketing???”

E fate bene a chiedervelo visto che in questo caso non ci sono collegamenti o forse si...
Giudicate voi

Mettiamo il caso che voi siate una ditta che produce prodotti per la depilazione femminile
Mettiamo pure il caso che dobbiate realizzare una campagna per la “Zona Bikini”... e non sto parlando delle isole...

Cosa vi inventereste???

Bella domanda vero? Ma sono sicuro che la maggior parte del pubblico femminile avrebbe piu' di qualche idea!!!

Immagino anche che forse :

  • non chiamereste mai la vostra campagna “falciare il prato
  • utilizzerete un motivetto accattivante o una canzoncina
  • non parlereste di stile
  • forse qualcuna realizzerebbe un video tipo quark
  • non utilizzereste luoghi comuni (e come vedrete 2 o 3 ci sono)
  • non utilizzerete doppisensi (esempio tulips = tulipani ma che pronunciato suona two lips = due labbra)
  • fareste sembrare le protagoniste felici di quello che fanno (anche se sembra assurdo)
  • non utilizzereste lo stesso strumento che promuovete per realizzare un concorso / gioco dove vince chi depila con più stile un cane (lo so che sembra assurdo ma se non ci credete guardate qui)

ma sono quasi sicuro che nessuna di voi realizzerebbe mai campagne come queste della Wilkinson

Versione Canora



Versione Sofisticata



Versione “Quark”



Forse invece mi sto sbagliando
  • lo scopo di questa campagna è proprio quella di suscitare un passaparola (positvo/negativo)
  • la maggior parte di voi trova queste campagne irresistibili
  • siete come le protagoniste del video che saltellano “felici di rasare il prato
A voi la parola
Come sempre i vostri spunti, suggerimenti, opinioni sono i benvenuti

PS 1
Per chi volesse leggere un punto di vista prettamente femminile su questa campagna puo' visitare il sito Sorelle d’Italia

PS2
Comunque voi la pensiate, se questo prodotto e' cosi' “efficace” bisognerebbe consigliarlo a questo giardiniere protagonista di una campagna pubblicitaria che ha “qualche attinenza” con questo post...



AGGIORNAMENTO

Devo ringraziare un caro amico che mi ha segnalato questa versione francese...
A quando la versione italiana?



FINALMENTE è arrivata anche la versione italiana...
anche se leggermente Diversa giudicate voi



AGGIORNAMENTO
Versione Repubblica Ceca...


Intelligenza collettiva... Wikinomics... Crowdsourcing... Stesso strumento al servizio delle aziende che sapranno utilizzarlo - Seconda Parte

Nella prima parte di questo post affrontando il tema dell'intelligenza collettiva, della Wikinomics e del Crowdsourcing, attraverso le diverse definizioni dei fenomeni, sono giunto alla conclusione che si tratti di un unico fenomeno nonostante la diversita' dei nomi attribuiti.

In questa seconda parte analizzo il fenomeno dell'intelligenza collettiva attraverso alcuni casi in cui le aziende hanno saputo sfruttare questo fenomeno.

GoldCorp
Chi usa l'intelligenza (degli utenti) trova l'oro

Il primo caso, presente anche nel libro Wikinomics, riguarda Rob McEwen amministratore delegato della Goldcorp, societa' di ricerca d'oro, che si rivolse alla comunita' virtuale per risolvere un problema pressante.
La Goldcorp stava esaurendo i suoi giacimenti d'oro e i suggerimenti e le indicazioni che venivano dall'interno dell'azienda, per individuare nuovi giacimenti, non stavano dando risultati.
Rob McEwen decise allora di sfruttare internet e organizzo' un concorso tra gli utenti, il Goldcorp challenge con un montepremi complessivo di 575 mila dollari.
La cosa forse piu' azzardata fatta Rob, oltre al fatto di rivolgersi a degli sconosciuti, fu quella di condividere i dati geologici relativi alle proprieta' dell’impresa, cosa assolutamente “non convenzionale” per quel genere di societa'.
La risposta degli internauti non si fece attendere oltre 1.400 scienziati, ingegneri, geologi, persone comuni di 50 paesi scaricarono i dati della societa', e iniziarono ad analizzare i dati e a cercare “virtualmente” l'oro senza essere sul posto.
Il risultato del concorso fu l'individuazione di 110 possibili zone di ricerca nella proprieta' di Red Lake, la meta' delle quali non erano neanche stati presi in considerazione dalla Goldcorp. Da queste 110 possibili zone oltre l'80% si frutto' grandi quantita' d'oro.

Innocentive
Innovazione con incentivi per l'intelligenza che risolvei problemi e riduce i costi

Innocentive nasce nel 2001 come start-up della Eli Lilly, multinazionale farmaceutica, per rispondere ad un doppia sfida risolvere problemi (di ingegneria, informatica, matematica, chimica,...) e ridurre i costi interni di ricerca e sviluppo.
Come funziona?
Sul sito Innocentive vengono presentati una serie di quesiti divisi per ambito con indicazione della societa' richiedente (tra i clienti vi sono societa' come Boeing, DuPont e Procter & Gamble) e l'ammontare del premio messo in palio per la risoluzione del problema.
La gara e' aperta a chiunque voglia provare a fornire la la propria soluzione iscrivendosi al sito e sottoponendo la sua soluzione.
I Premi vanno da un minimo di $5,000 fino ad un massimo di $1,000,000 in base alla difficolta' del problema
Il tutto con un doppio vantaggio
  • risolvere problemi a cui la struttura interna non riesce a trovare una soluzione
  • ridurre i costi relativi alla ricerca e sviluppo per la ricerca di una soluzione interna del problema.

Dell
Il miglioramento dei prodotti passa attraverso l'intelligenza degli utilizzatori

Nel 2007 la societa' Dell ha lanciato due iniziative per coinvolgere i suoi clienti, e migliorare i suoi prodotti.
La filosofia di queste iniziative e' ben sintetizzata da Michael Dell "Noi ascoltiamo, impariamo e quindi miglioriamo e innoviamo in base a cio' che i nostri clienti vogliono.”
E sembra che lo facciano... Vista l'insistenza degli utenti i computer Dell sono stati equipaggiati anche con il sistema operativo Linux e non piu' solo con quello di casa Microsoft.

Tornando alle due iniziative...

La prima si chiama Ideastorm
si tratta di un sito internet attraverso il quale si possono proporre miglioramenti e opinioni per migliorare i prodotti dalla Dell.

La seconda, si chiama Studio Dell
si tratta di una sezione del sito internet dove si possono visionare video su come utilizzare al meglio i prodotti della Dell ma anche contribuire personalmente, in una apposita sezione “Your Stories” sezione , i consumatori possono inviare i propri video dove mostrano come utilizzano le tecnologie della Dell.

Inserisco una presentazione che riassume alcuni dati ed elementi importanti della strategia della Dell


Molto simili all'idea della Dell sono le iniziative della
I casi di utilizzo dell'intelligenza collettiva potrebbero proseguire, se ne volete analizzare altri, molti si possono reperire sul sito open innovators

Tutti questi esempi provengono dall'estero ma a livello italiano cosa succede?

Bhe... diciamo che non siamo stati proprio alla finestra.

Una prima azienda a sfruttare intelligenza collettiva, e la partecipazione degli utenti per la risoluzione dei problemi e lo sviluppo e' stata la Ducati.

La società emiliana ha saputo coinvolgere e “utilizzare” l'intelligenza collettiva dei propri clienti - utilizzatori - prosumer - fan.
Identificandone i bisogni, coinvolgendoli nello sviluppo di nuove idee ma non solo...

Lo illustra bene la ricerca...

Collaborating to create: the internet as a platform for customer engagement in product innovation

Cerco di sintetizzare i punti che riguardano la Ducati.

Ducati ha saputo coinvolgere e sfruttare l'intelligenza dei suoi “fan” attraverso diversi canali virtuali e non come :
  • Il “Tech Cafe'” un forum dedicato alla scambio di conoscenze tecniche, di idee per la personalizzazione delle moto, ma anche di luogo in cui i ducatisti forniscono suggerimenti per il miglioramento dei prodotti con la possibilità di allegare dei file di testo o grafici. Non solo un luogo in cui scambiarsi le conoscenze tecniche e aiutarsi reciprocamente (cosa che ha ridotto le chiamate al call center della società visto l'aiuto reciproco nella soluzione di problemi e la segnalazione delle proprie competenze) ma anche uno strumento di conoscenza del “fan” delle sue esigenze oltre che uno strumento di fidelizzazione (visto che chi ha aiutato alla creazione di un prodotto è più incline a comprarlo).
  • Feedback e sondaggi su prodotti e attività di marketing specifiche.
  • Iniziative come "Design your dream Ducati” in cui l'apporto dei fan poteva essere utilizzato per definire meglio le aspettative e i desideri del cliente.
Piu' recentemente un'altra azienda italiana ha attivato un'iniziativa per coinvolgere e utilizzare l'intelligenza collettiva.

Sto parlando della Barilla e dell'iniziativa della Mulino Bianco "Nel Mulino Che Vorrei"

Qui una presentazione del progetto

e di seguito due (dei tantissimi) blog che hanno trattato dell'argomento

quello di Pepe Moder ... forse un po di parte ;-)

e quello di Flavia Rubino

Dall'analisi di tutti questi casi ho dedotto che quasi tutti le aziende che hanno saputo sfruttare l'intelligenza collettiva:
  • hanno ottenuto risultati eccellenti
  • hanno diminuito i costi, sopratutto nel settore Ricerca & Sviluppo
  • hanno saputo tenersi aggiornate grazie ad un network partecipativo
  • hanno capito meglio le esigenze dei loro clienti grazie a una collaborazione aperta

Visti i risultati le domande che mi sorgono sono:
  • Perche' attualmente sono ancora cosi' poche le aziende che utilizzano l'intelligenza collettiva?
  • Quante aziende sapranno avvalersi di questo strumento?
  • Quante non avranno paura di affidarsi ai propri clienti e alla folla?
  • Come mai c'e' ancora tanto timore nell'utilizzo dell'intelligenza collettiva e nella partecipazione degli utenti?

Probabilmente mi sbaglio... forse e' solo necessario del tempo per vedere avanzare questo cambiamento.

Forse in un futuro non molto lontano i prodotti saranno sviluppati dai consumatori e le aziende si rivolgeranno alle masse per risolvere i loro problemi...

Voi cosa ne pensate?
Come sempre aspetto i Vostri Commenti e le Vostre Riflessioni.

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