E' tornato il problema pungente dei peli superflui ieri pratini da rasare oggi chiomette perfette da acconciare

Oggi voglio parlarvi di una campagna di comunicazione che NON ha attirato la mia attenzione, ma che mi e' stata segnalata via mail da un'agenzia di comunicazione.

Normalmente, in questo blog, non scrivo di cose che NON mi colpiscono, che NON mi incuriosiscano o che mi “sono suggerite” da chi ha un qualche interesse in merito.

Questa volta l'ho fatto perche' avevo gia' parlato sia del prodotto sia del precedente video.
Quindi nonostante tutto contribuiro' al passaparola parlandone anche io.

Andiamo con ordine.

Per prima cosa vi consiglio di leggere questo articolo del Corriere della Sera Addio al pelo: tutto esaurito per la crema «miracolosa» dal quale prendo due dati (che pero' non ho potuto verificare):

Spesa per la lotta ai peli superflui (durante tutta la vita)
  • Donne - 12.000 sterline (che dovrebbero corrispondere a circa 13.468 euro)
  • Uomini - 14.000 sterline (che dovrebbero corrispondere a circa 15.713 euro)
Mi sembra strano, anche perche' ero convinto del contrario,  ma da questi dati risulta che gli uomini spendono molto di piu' delle donne nella lotta ai peli superflui.

Come sapete ho gia' affrontato il problema dei peli superflui QUI per le donne, QUI e QUI per gli uomini. Affrontando nuovamente l'argomento dal punto di vista femminile riporto la situazione in pareggio.

Nel 2009 la JWT di New York ha realizzato la campagna "Mow the lawn".

Ne dubito, ma per chi non avesse visto la campagna o volesse rinfrescarsi la memoria ecco il video.



Ad oggi ha ricevuto 1.255.812 visite (citando solo YouTube come fonte e non tenendo conto della redistribuzione del video).

Vista il successo del video, la campagna è stata utilizzata anche in altri paesi:
A mio parere si tratta di una campagna che non e' passata inosservata, suscitando un passaparola (positivo/negativo) non indifferente.
E' irriverente, piena di luoghi comuni, doppi sensi.
Sotto molti aspetti e' divertente e sopratutto e' interamente cantata.

Bene, detto questo, il 31 maggio la JWT Italia / RMG hanno prodotto il nuovo video della campagna.


Il video si apre con il titolo Chiomette perfette e un logo rappresentato dalle "forme" piu' famose di "acconciature" riprese dalla prima campagna e che ritornano anche nella potatura delle piante, in alcuni quadri e soprammobili (triangolo, rettangolo verticale, cuore).

Questa volta il protagonista e' un uomo, Jean Paul Baffetti, autodefinitosi, tra le virgolette fatte con le dita, "hairstylist internazionale" che al posto delle forbici usa il rasoio Wilkinson Quattro for Women Bikini.

Primo gioco di parole visto che hair-stylist (puo' essere tradotto come stilista dei capelli ma anche come stilista dei peli).

Baffetti ha una spiccata cadenza "francese" che fa' sempre "figo"... in fondo i migliori hairstylists sono francesi (o era un luogo comune?).

QUI e QUI potete vedere due sue interviste.

I tre modelli femminili (caucasica, negroide, asiatica) rimangono ma questa volta sono solo di contorno.

Nell'atelier di Chiomette perfette: gli specchi sono posizionati anche ad altezza inguinale per poter ammirare la "nuova acconciatura"; negli schermi scorrono le immagini sia del nuovo che del vecchio spot (forse per richiamare l'effetto della prima campagna).

I colori della campagna (il rosa delle donne e il blu del prodotto) sono richiamati un po' ovunque:
  • nel fazzoletto da taschino di Baffetti
  • nei vestiti e accessori delle modelle
  • nelle scritte in sovra-impressione
  • nei termos
  • nei soprammobili
Verso la fine del video, a differenza del primo in cui compariva all'inizio, compare un gatto che passeggia sulle spalle di Baffetti.
Questa volta non si tratta di un gatto qualunque ma di un Sphynx (gatto privo di  peli) forse un velato gioco di parole tra pussy-cat e la pussy-vagina già visto anche nella prima campagna.

Infine, a differenza del primo video che veicola il messaggio cantando, qui c'è una sigla di apertura/chiusura:

"Chiomette perfette, libera lo stile che ho in testa , quegli anno ottanta anche basta... Chiomette perfette oh oh oh ... 

E qui mi sorgono un paio di domande:
  • pensano veramente che le donne non abbiano altro per la testa che lo stile per la loro chiometta?
  • Negli anni 80 le estetiste non esistevano? 
  • Le donne sono troppo timide per fare richieste "particolari" alle loro estetiste? 
  • Visto che non esisteva il prodotto le donne non curavano le loro "chiomette"?.
Ma ora basta parole, buona visione.



Insieme al video è stata lanciata una campagna Facebook che utilizzando la pagina gia' aperta nel 2010.
 Scorrendo la pagina oltre ai link dei blog che parlano del prodotto ci sono le richieste dei "fans" per ottenere la cartolina con la quale ricevere il set chiomette perfette fornito di:
  • specchietto a forma di cuore 
  • due formine
  • un asciugamano
A mio modesto parere, questa campagna web non susciterà un gran passaparola (a cui comunque sto contribuendo) perchè:
  • è meno irriverente della precedente 
  • ha come protagonista un uomo 
  • le donne sono in secondo piano 
  • non viola nessun tabù 
  • non è poi così divertente 
  • non è riuscita a mantenere lo stile del primo video
O forse mi sbaglio avra' un enorme successo, le donne abbandoneranno gli estetisti per fare tutto da sole, si sbellicheranno dalle risate ogni volta che vedranno il video che diventerà un video virale.

Apro e chiudo una parentesi: sempre a mio modestissimo giudizio una campagna si definisce virale quando si diffonde in modo esponenziale come un virus e non quando qualcuno la definisce virale.

Una campagna che ha suscitato un passaparola molto importante è stata quella di Calzedonia "Sorelle d'Italia" che violando un tabù (l'Inno Nazionale Italiano utilizzato per una pubblicità) ha  saputo sfruttare positivamente il passaparola negativo.

V i lascio alla visione del caso di studio



E ora a voi la parola.

I vostri contributi, opinioni, suggerimenti sono attesi e graditi.

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