Internet e Salute nuovi dati su questo rapporto

Oggi riprendo il discorso iniziato con il post "Internet e Salute... Alcuni dati interessanti su questo rapporto, sui pazienti, sui medici e sulle aziende farmaceutiche" per parlare nuovamente di Internet, Salute e marketing farmaceutico.

Parto da una ricerca della Epsilon dal titolo:

A Prescription for Customer Engagement: An Inside Look at Email Marketing for the Pharmaceutical Industry

ovvero

Una ricetta per il coinvolgimento dei clienti: uno sguardo all'interno dell'Email Marketing (Ita - Eng) per l'industria farmaceutica

Inizio dal primo dato che emerge da questa ricerca

Alla domanda:
Come preferisci conoscere i prodotti farmaceutici?

Le risposte sono state:
  • Parlando con un medico 72%
  • Siti web (ad esempio, WebMD) 54%
  • Parlando con un farmacista 41%
  • E-mail da un marchio o un'azienda farmaceutica 38%
  • Offline pubblicità / marketing 30%
  • Conversazione telefonica con un medico 22%
  • E-mail da un medico il 14%
  • Conversazione telefonica con un farmacista 12%
  • E-mail da un farmacista 10%
Da questa prima serie di risposte si evidenzia che il rapporto "personale e diretto" con il proprio medico e farmacista è ancora considerato fondamentale dalle persone per la conoscenza dei prodotti farmaceutici.

Aggiungiamo alcuni elementi a questo dato che non sembra essere sfuggito alle case farmaceutiche.
Si sa che le industrie farmaceutiche “curano” molto attentamente le loro relazioni con i medici, ma come possono utilizzare al meglio queste relazioni?

Primo elemento reputazione


In termini di reputazione, le case farmaceutiche possono beneficiare, anticipando una tendenza (legislativa e popolare) verso la trasparenza, di un miglioramento della loro reputazione.
Lo hanno già fatto 4 case farmaceutiche (Eli Lilly, Merck, GlaxoSmithKline, Pfizer) rendendo pubblici alcuni dati relativi ai loro pagamenti nei confronti dei medici.

Un beneficio per la propria credibilità e trasparenza quanto mai necessario vista la reputazione di cui “godono”le Big Pharma.

Ad esempio per la maggior parte delle organizzazioni di pazienti, le case farmaceutiche sono inaffidabili in quanto a trasparenza, come risulta dai dati riportati in un articolo del Financial Times dal titolo Patients’ groups distrust ‘big pharma’ (le organizzazioni dei pazienti non hanno fiducia nei confronti delle grandi case farmaceutiche) dove si può visualizzare anche questa interessante tabella


Il secondo elemento riguarda il rapporto tra medici e web.

...l' Ue punterà sui dottori virtuali: medici on line a portata di click, pronti a fare diagnosi in diretta e a tenere sotto controllo i trattamenti dei malati cronici ...

Probabilmente, non sembrerà più così fantascientifico il progetto del New Media medicine del MIT Media Lab che sperimenta nuove tecnologie multimediali per consentire nuove collaborazioni tra medici, pazienti e comunità, come si vede in questo video.

Per restare in ambito italiano si può segnalare l'iniziativa dei pediatri liguri Pediatri al pc per rispondere ai piccoli pazienti


Tornando alla ricerca della Epsilon nei risultati subito dopo i medici e i farmacisti vengono i siti web.

Anche qui aggiungiamo degli elementi

Primo elemento
i social media
  • Social media e l'influenza nell'e-mail marketing


  • Social media e pazienti
A questo proposito sono interessanti i dati forniti dall'indagine della Digitas Health sull'influenza di Internet e dei social media per le informazioni sulla salute da parte degli europei e degli americani.

Da questa indagine risulterebbe che i nuovi media avrebbero un impatto maggiore in Europa che non negli Stati Uniti.

Alcuni dati dell'indagine:
  • Il 67% dei consumatori europei dichiarano di avere fiducia nelle informazioni che trovano nei social-media rispetto al 45% dei consumatori americani.
  • Il 52% dei medici europei ritiene che gli operatori sanitari dovrebbero partecipare alle discussioni con i pazienti nei forum e nei social network, rispetto al 41% dei medici statunitensi.
  • il 41% dei medici europei crede che i social media avranno un ruolo sempre più importante nel plasmare la loro gestione e il trattamento del paziente, contro il 23% dei medici statunitensi.
  • La metà dei medici europei ritiene che le aziende farmaceutiche possono e devono offrire servizi digitali che possono essere integrati nei loro servizi di assistenza primaria e secondaria, rispetto ad un quarto dei medici degli Stati Uniti.
  • Il 40% dei medici in Europa crede che i social media avranno un ruolo sempre più importante nel modellare la gestione e il trattamento del paziente, e per il 70% i social media svolgono un ruolo sempre più importante nel plasmare le opinioni dei pazienti circa i loro farmaci e la loro condizione.


  • Uso dei social media da parte dei pazienti
Come risulta da una ricerca di Pew Internet and american life project , sopratutto i pazienti colpiti da malattie croniche, trovano un grande aiuto nell'utilizzo dei social media scambiandosi informazioni sui trattamenti, consigli, testimonianze e altro.

Secondo elemento Rapporto tra pazienti, medici e Internet
Per questo elemento ci fornisce i dati un recente articolo del The New England Journal of Medicine intitolato:

Untangling the Web — Patients, Doctors, and the Internet

Ovvero

Districare il Web - pazienti, medici, e Internet

Che illustra come sono cambiati i ruoli e l'informazione tra medici e pazienti grazie a Internet.
Il web rappresenta uno strumento nella mani dei pazienti, mentre le conoscenze e le tecnologie precedenti erano nelle mani dei medici.

Tornando alla ricerca della Epsilon sull'e-mail marketing per l'industria farmaceutica al quarto posto, dopo i siti web si posizionano le email da parte della case farmaceutiche.

Le ragioni che spingono le persone a iscriversi per ricevere le email da parte delle Big Pharma sono chiarite meglio dalla seconda domanda della ricerca.

Perché iscriversi per ricevere email da società farmaceutiche?
  • Per ricevere coupon 68%
  • Sentir parlare di nuovi prodotti 56%
  • Per ulteriori informazioni sui prodotti esistenti, 47%
  • Per aiutarmi a gestire una condizione che ho io o qualcuno vicino a me ha 39%
  • Per aiutarmi a rimanere motivato a seguire le raccomandazioni del mio medico per l'adozione delle prescrizioni 16%
  • Comunità / interazione con gli altri con problemi di salute simili 13%
Aggiungo un elemento la politica degli sconti

si tratta di una strada battuta dalle aziende farmaceutiche, per diversi scopi e obiettivi basta vedere le diverse iniziative, come quella:

Altri elementi da tenere in considerazione :

Riepilogando dall'analisi di questi dati emerge
  • l'importanza del ruolo dei medici sia on line che off line
  • il nuovo ruolo giocato da internet e dai nuovi media nella comunicazione della salute
  • il ruolo attivo dei pazienti nei social media
  • l'utilizzo da parte delle case farmaceutiche di strategie di marketing e comunicazione "vecchia scuola" preferite agli strumenti offerti dai nuovi canali di comunicazione. Internet e i nuovi media sono utilizzati in modo "embrionale" e "unidirezionale" sia per la mancanza di una regolamentazione legislativa, sia per l'utilizzo esclusivamente commerciale

E voi cosa ne pensate ?

I vostri
contributi, opinioni, suggerimenti sono attesi e graditi

2 commenti:

simon ha detto...

E' un' estesa panoramica sui temi fondamentali della comunicazione nel settore farmaceutico.
Sono sostanzialmente d' accordo con le riflessioni emerse.
E' noto che, soprattutto in Italia, medici ma anche farmacisti orientano in modo decisivo il comportamento d' acquisto, in tutti i segmenti su cui si declina il mercato del farmaci.
Riguardo ai social media, ti potrebbe interessare una recente indagine condotta a livello europeo (ne parlo nel mio blog) che descrive in modo molto preciso le attitudini e le preferenze, attuali e potenziali, di medici, pazienti e aziende verso il social networking.
Il dato forse più significativo è che solo una piccola parte (14%) di medici e pazienti desidera dialogare con le aziende via social media.
Il benefico percepito come principale riguarda invece l' opportunità di scambiare informazioni ed esperienze tra "pari": pazienti con pazienti e medici con medici.

Massimo Falcone ha detto...

Ciao Simone, grazie per il tuo commento e sopratutto per la segnalazione del report "Social Media and Healthcare" che spero di leggere al più presto per poter comparare i diversi dati.

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