Marketing farmaceutico, la concorrenza di Internet, il rischio dell'acquisto dei farmaci on line. Marketing sociale, paura della concorrenza o altro?

Oggi prendo spunto da un post scritto da un amico, Maurizio Salamone dal titolo "Quale futuro per la pubblicita' sui farmaci?"

Non tanto perche' abbia una risposta all'interrogativo che da' il titolo al suo post, quanto perche' ho letto il suo post dopo aver visto una campagna pubblicitaria della Pfizer.

Vi chiederete quale sia il collegamento...

Lo capirete piu' avanti continuando a leggere...

Una frase all'interno del post, dopo la visione dello spot della Pfizer mi ha fatto sorgere una domanda... che troverete alla fine del post.

La frase in questione e'...

"L'e-commerce dei prodotti farmaceutici in generale cresce ed un ritmo impressionante superando barriere geografiche e di mercato."

Il commercio elettronico (e-commerce) dei farmaci e' un fenomeno non esente da rischi...

Giusto per mettervi in guardia sull'acquisto dei farmaci on line, vi segnalo alcuni recenti articoli sull'argomento:

uno del Corriere della Sera
e due de Il Sole 24ORE
dall'ultimo traggo un dato di riferimento interessante:

"L’Europa non ha un mercato on line paragonabile a quello USA, che gia' nel 2003 valeva 20 miliardi di dollari, e non esistono statistiche ufficiali sul fenomeno a livello nazionale: la normativa non consente di fatto la vendita di farmaci attraverso la rete, ma si stima che gli italiani che hanno fatto ricorso alle e-pharmacies estere siano diverse centinaia di migliaia."

Ma come si arriva all'acquisto di questi farmaci... a volte anche se credo piu' raramente seguendo i link presenti all'interno delle e-mail che si ricevono

Partiamo da una domanda retorica

Vi e' mai capitato di trovare nella vostra casella di posta elettronica messaggi di spam che pubblicizzavano farmaci?

Visto che credo di conoscere la risposta... andiamo avanti, ma se volete approfondire l'argomento vi segnalo una ricerca sull'argomento apparsa su Plos Medicine
e per chi non volesse leggerlo in inglese, potete trovare una breve sintesi nel sito di Altroconsumo

Tornando alle e-mail, sicuramente molte di queste vi promettono farmaci contro le disfunzioni erettili

Le e-mail in questione, i cui creatori a volte meriterebbero un premo solo per la fantasia con cui scrivono questi testi, pubblicizzano l'acquisto di farmaci di diverso tipo tra cui prodotti noti...

come il Cialis prodotto dalla Eli Lilly
o il Viagra prodotto appunto della Pfizer

anche se molto spesso viene utilizzato solo il nome commerciale perche' piu' conosciuto, ma quello che viene “venduto” e' il principio attivo

Mi soffermo un attimo sul Viagra per due motivi,
  • il primo per mostrarvi due vecchi divertenti spot





  • il secondo perche' il Viagra e' prodotto dalla Pfizer, autrice della campagna pubblicitaria di cui voglio parlarvi

E veniamo finalmente alla campagna oggetto di questo post...

La campagna, e' stata lanciata in Inghilterra ed e' supportata da un sito internet

Realdanger

dove nella Home page tra l'altro si legge che:

“One in 10 UK men interviewed recently admitted to purchasing prescription-only medicines from unregulated sources, without a prescription...”

Cioe' "un britannico su 10 intervistati ha ammesso di recente l'acquisto di medicinali con obbligo di prescrizione da fonti non regolamentati, senza prescrizione medica"

Nel sito e' possibile vedere il video oggetto della campagna a cui vi lascio...



Per quanto un po' crudo sicuramente trasmette un forte messaggio che mira a emozionare, cercando di spaventare il consumatore.

Indipendentemente dal contenuto tramesso in modo quanto mai intelligente a mio parere...

Vi sottopongo la domanda di cui vi parlavo all'inizio del post:

la Pfizer ha sponsorizzato questa campagna di comunicazione:
  • perche' cerca di fare del Marketing sociale per mettere in guardia i consumatori dai rischi dell'acquisto dei medicinali on line e di conseguenza cercando di dissuaderli da questo comportamento?;
  • perche' sente la concorrenza del mercato internet e cerca di porvi un freno?;
  • entrambe le cose?;
  • altri motivi?

Queste sono le mie riflessioni.

Vi lascio con questo non semplice interrogativo

Cosa ne pensate? Qual'e' la vostra opinione?

I vostri commenti, suggerimenti e riflessioni sono attesi e graditi.

I nuovi standard dei McDonald's francesi... Voi non potete entrare... Anzi no... Venite come siete

Oggi voglio parlarvi di una campagna di comunicazione d'oltralpe e dell'utilizzo di messaggi contraddittori in una campagna di comunicazione.

Il soggetto in questione è la catena francese di McDonald's

La campagna abilmente orchestrata, come ho scoperto successivamente, è partita con il lancio sul web di alcuni video dove un "responsabile" della multinazionale impediva l'ingresso ai ristoranti francesi di McDonald's spiegando che si trattava della nuova politica aziendale della società, in cui non erano permessi determinati abbigliamenti, comportamenti o gusti musicali.

Credo che i video siano più esplicativi delle parole e quindi vi lascio alla loro visione












Bene ora si potrebbe interpretare questo tipo di campagna come una svolta radicale per un fast food, una nuova politica commerciale di McDonald's intenzionata a rendere maggiormente selezionata la sua clientela

In effetti, da questo punto di vista, si tratterebbe di una svolta epocale per il mondo del fast food,
  • generalmente rivolto alle grandi masse,
  • essendo a suo modo una Commodity,
un cambiamento di strategia a dir poco folle o forse geniale...

Cambiare il tipo di clientela (target di riferimento), passando da prodotto di massa a prodotto di nicchia, cercando quasi di elevarsi ad un rango superiore rispetto ai concorrenti

Dai video comunque traspare un certo disagio dei clienti che si trovano nella situazione di non poter più usufruire di un servizio che precedentemente era aperto a tutti.

A mio parere in questo modo si instilla nei consumatori un terribile dubbio...
Se non vado bene neanche per McDonald ci deve essere un problema in me...

Ma tutte queste riflessioni sono durate poco, anche mentre le formulavo qualcosa non mi tornava...

Ed ecco la risposta, i video non erano altro che la campagna preparatoria per la nuova comunicazione della McDonald's francese realizzata dalla Duke Interactive che va tutta in un altra direzione...

Si punta l'attenzione sui clienti, liberi di venire così come sono o come si direbbe in Francia

"Venez comme vous êtes"













I creatori di questa campagna hanno lanciato un chiaro messaggio alle persone:
  • McDonald's è ancora uno dei pochi posti in cui potete venire come siete,
  • Se volete essere voi stessi ed essere accettati venite da noi.
e lo ha fatto a mio parere intelligentemente preparando il terreno con un messaggio che andava nella direzione opposta, creando Curiosità e Passaparola.

Queste sono le mie riflessioni
Siete d'accordo?
Siete in disaccordo?

Cosa ne pensate?

I vostri commenti, suggerimenti e riflessioni sono attesi e graditi.


PS
Se questa campagna vi ha invogliato ad andare da McDonald's o comunque già lo fate...
come per tutte le cose “fatelo responsabilmente” senza esagerare altrimenti le conseguenze potrebbero essere drammatiche come ha testimoniato genialmente il film Super Size Me

Vi lascio al trailer


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