Ok il prezzo e’ giusto. Google paga 500 milioni di dollari per pubblicita’ sui farmaci. La stessa cifra che aveva accantonato 3 mesi prima, ma è veramente lui il colpevole?

Oggi torno a parlare di Google, dopo il post su Google Health che trovate QUI.

Questa volta affronto i problemi di Google con la pubblicita’ sui farmaci, ma andiamo con ordine:

La storia inizia a maggio quando Google presenta il suo bilancio riguardante il primo trimestre del 2011.

 
Tra le varie voci si poteva vedere la seguente.

"Charge related to potential resolution of Department of Justice investigation”, per un valore di 500 milioni di dollari.

Che tradotto in italiano suonerebbe piu’ o meno cosi’:

Oneri che si riferiscono a una potenziale risoluzione con il Dipartimento di Giustizia.

Sempre nel bilancio trimestrale, ma piu’ in basso si puo’ leggere la seguente frase:

In May 2011, in connection with a potential resolution of an investigation by the United States Department of Justice into the use of Google advertising by certain advertisers, we accrued $ 500 million for the three month period ended March 31, 2011. Although we cannot predict the ultimate outcome of this matter, we believe it will not have a material adverse effect on our business, consolidated financial position, results of operations, or cash flows

Che tradotto in italiano suonerebbe piu’ o meno cosi’:

Nel maggio 2011, in relazione con la potenziale risoluzione di un'indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sull'uso della pubblicita’ di Google da parte di certi inserzionisti, abbiamo accumulato 500 milioni di dollari per il periodo di tre mesi terminato il 31 marzo 2011. Anche se non possiamo prevedere l'esito finale di questa questione, crediamo che non avra’ un effetto negativo sui nostri affari, sulla posizione finanziaria consolidata, sui risultati delle operazioni, o sul cash flows.

La frase:
“un'indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sull'uso della pubblicita’ di Google da parte di certi inserzionisti”
e’ alquanto generica, ma leggendo qualche articolo come:

Google Near Deal in Drug Ad Crackdown
(The Wall Street Journal)

Google Was Warned on Rogue Drug Ads
(The Wall Street Journal)

U.S. Inquiry of Google on Drug Ads
(The New York Times)

Google close to settling drug ad probe
(The Financial Times)

Si possono trovare alcune indicazioni.

L’indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti come detto riguarderebbe l’uso della pubblicita’ di Google da parte di certi inserzionisti.

Chi sono questi inserzionisti e quale uso e’ stato fatto della pubblicita’ di Google?

Da quanto si puo’ leggere, gli inserzionisti sarebbero dei soggetti che non risiedono negli Stati Uniti e che vendono online medicinali contraffatti o senza prescrizione e questo per la legislazione americana e’ vietato.

Per la pubblicita' gli inserzionisti si sarebbero avvalsi del programma di Google AdWords.

Google avrebbe “chiuso un occhio” sulle pubblicita' illegali e intascato i profitti provenienti da tali pubblicita'.

Ne’ il Dipartimento di Giustizia, ne Google hanno fatto commenti in merito.

Bisogna aspettare il 24 agosto, quando sul sito del Dipartimento di Giustizia e’ apparsa questa notizia:

Google Forfeits $500 Million Generated by Online Ads & Prescription Drug Sales by Canadian Online Pharmacies.

Ovvero

Google perde 500 milioni di dollari generati da annunci online e vendite di farmaci effettuate da Farmacie canadesi online.

Nell’articolo dell’Ufficio del Vice Procuratore Generale, sono spiegate le motivazioni per il pagamento dei 500 milioni di dollari.

In sintesi:
  • Google ha permesso che farmacie canadesi online inserissero annunci pubblicitari attraverso il programma AdWords.
  • Gli annunci hanno portato ad acquisti online e conseguentemente all'importazione illegale di farmaci.
  • Google gia' nel 2003 era al corrente del fatto che la spedizione, dal Canada agli Stati Uniti, di farmaci con o senza prescrizione e' vietata.
  • Oltre al pagamento dei 500 milioni di dollari l’accordo stabilisce che Google dovra' adottare una serie di misure e segnalazioni per fare in modo che tali situazioni non si verifichino nuovamente.
Ora vi pongo due domande

Google aveva accantonato i 500 milioni a maggio, la sanzione comminata dal Dipartimento di Giustizia e' arrivata ad agosto e stranamente e' dello stesso importo accantonato da Google.
Google e il Dipartimento di Giustizia si erano gia' messi d’accordo? Se si come mai si e' aspettato fino ad agosto?

Google deve essere ritenuto responsabile per l’attivita' che ha svolto? O forse si dovrebbero colpire i soggetti che hanno sfruttato il servizio AdWords?

Voi cosa ne pensate?

Le vostre risposte, contributi, opinioni, suggerimenti sono attesi e graditi.

Se imitare e' adulare copiare e' amare? Audi suona come Chrysler... Mitsubishi, Renault, Nissan hanno avuto la stessa idea... Possibile?


Oggi voglio parlarvi di alcune campagne pubblicitarie che hanno suscitato il mio interesse perche' hanno degli elementi cosi' simili da suscitare qualche interrogativo.

Charles Caleb Colton diceva "L'imitazione e' la piu' sincera delle adulazioni."

La domanda che mi pongo in questo post e' se imitare e' adulare, copiare e' amare, mancanza di idee o pura coincidenza?

Ma andiamo con ordine, le campagne pubblicitarie di cui parlero' in questo post riguardano case automobilistiche.

Primo caso

Parto dalla campagna della Chrysler che ha utilizzato Eminem e la sua musica per pubblicizzarsi durante il Super Bowl.

Questo e' il video



Il 18 maggio la casa automobilistica Audi ha organizzato a Berlino un evento, riservato ad un pubblico selezionato, per presentare l'Audi A6 Avant. Durante questo evento e' stato presentato anche un video che sfortunatamente e' stato condiviso su Youtube

Questo e' il video



Bene... dopo averli visti entrambi cosa ne pensate?

Sono simili? Hanno qualche elemento in comune?

Forse si, almeno secondo la Eight Mile Style, societa' che cura i diritti per le canzoni di Eminem.
La societa' sostiene che Audi ha utilizzato una interpretazione non autorizzata di "Lose Yourself" e per questo ha depositato una causa per il risarcimento del danno.

La Chrysler invece, nonostante sia a conoscenza del video dell'Audi, non ha fatto niente.

Su AllHipHop News viene riportata la difesa della Audi , secondo il sito un rappresentante della casa automobilistica ha sostenuto che il video non rappresenta uno spot per l'Audi A6, il quale non e' stato trasmesso in America oltre al fatto che che la sezione Audi of America non e' coinvolta.

La vicenda si e' recentemente conclusa con una transazione i cui termini non sono stati resi noti ma dalla quale risulta che Audi si impegnera' al rilancio di Detroit contribuendo al finanziamento di selezionati progetti sociali.

In questo caso più che di adulazione o amore a mio parere si è trattato di superficialità.

Se il primo caso poteva dare adito a qualche dubbio sulle intenzioni dell'Audi, ora voglio parlarvi di un caso a mio parere piu' eclatante di “pubblicita' simili”.

Siamo sempre nel campo automobilistico e l'oggetto sono le auto elettriche, ma anche in questo caso andiamo con ordine

Secondo caso
Questi sono gli spot:

Mitsubishi i-miev


i-miev di joelapompe

Renault - ZE




Nissan LEAF



Cosa ne pensate?

A me pare di vedere sempre lo stesso spot ma con marchi diversi.
Non so cosa ne pensiate, ma sta di fatto che a mio parere i tre spot sono veramente “molto simili”.

Vi ripropongo la domanda iniziale se imitare e' adulare, copiare e' amare o solo mancanza di idee o pura coincidenza?

Voi cosa ne pensate?
A voi e agli avvocati specializzati in proprieta' intellettuale lascio la risposta a questi interrogativi.

Infine, mi permetto di consigliarvi un sito per monitorare campagne pubblicitarie  Joe La Pompe che raccoglie e mette a confronto pubblica' che appaiono "molto simili".

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